Domanda: Cosa fondamentalmente danneggia oggigiorno la musica, la vera musica?

Risposta: Quella commerciale. O meglio tutto il business che che ci gira intorno. O ancora, per arrivare al dunque, i soldi.

La qualità diventa l’ ultimo fattore da prendere in considerazione, sottomessa agli interessi di chi la musica non la vuole fare, la vuole vendere. Si, perchè è nel momento in cui la si vuole sfruttare che un’ arte perde il proprio valore e diventa un semplice prodotto, inscatolato e poi pubblicizzato ed infine commercializzato, con un target di pubblico il più ampio possibile.

Odio generalizzare, e ci tengo a sottolineare che non è doveroso farlo nemmeno in questo caso perchè la musica vera esiste eccome, e chi la vuole trovare, la trova.

Molto probabilemente nessuno di questi argomenti giungerà nuovo agli occhi critici di un buon musicomane, e con questo termine intendo colui il quale inorridirà al solo sentir nominare gente del calibro dei Finley (nulla contro i quattro giovani rockettari, quanto contro chi li sfrutta) o di Rhianna (nulla contro la gnocca, quanto contro la cagate in cui si esibisce su Mtv) o peggio che mai (e qui mi tocco) dei Gemelli Diversi.

Analizzando il fenomeno Finley (inteso come prodotto, non come band) l’ intento commerciale è palesemente e sfacciatamente dichiarato: mirare ad accaparrarsi l’ interesse di più ragazzine urlanti possibile; perchè si sa che, ahimè, oggi la fetta maggiore del mercato musicale verte intorno alle adolescenti e ai loro beniamini, che spesso e volentieri di musica non ci capiscono un tubo, ma sono fighi.

Un’ammiccata di qua, un pettorale (o sculettamento) di là, passato su Mtv un centinaio di volte al giorno, ed ecco che la musica non si compone più di note ma di pura immagine.

Io ascolto quello che voglio e quando voglio. Non quello che mi passa Mtv.

– il vecchio rockettaro

 

L'autore del post

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Alberto Moneti
36 anni, polistrumentista: pianoforte, chitarra, batteria, clarinetto. Ha conseguito la licenza in teoria musicale e solfeggio presso il Conservatorio Cherubini di Firenze. Dal 1997 è organista presso la Basilica di Santa Maria del Sasso, a Bibbiena (AR).