Sebbene io sia uno strenuo sostenitore dei microsynth, vuoi per la loro essenzialità o per la loro praticità, voglio oggi spendere qualche parola su un (mega)synth che si contrappone diametralmente a quella categoria in tutto e per tutto, riuscendo però abbastanza bene nell’improbabile impresa di guadagnarsi la loro concorrenza: SuperNova II, della Novation.

Tutte le funzioni possono essere gestite con un totale di: 42 knobs, 135 pulsanti e 8 sliders che agiscono su ogni aspetto e parametro del suono; se da una parte possono sembrare troppi per chi ha paura di perdersi, dall’altra basta premere un solo bottone qualsiasi sia la funzione che si vuole richiamare. Per dirla in altri termini, se pensavate che l’immediatezza risiedesse nell’essenzialità dei comandi, con SuperNova la ricercano con l’abbondanza di questi ultimi.

Il synth si compone di ben 5 ottave, ed è ricco di opzioni per la trasposizione.
A primo impatto gli 88 tasti sono molto soffici, ad ogni modo il tocco è editabile a 360 gradi, dalla velocità all’aftertouch.

Analogico virtuale: il SuperNova 2 utilizza il modeling digitale per rappresentare il più verosimilmente possibile i filtri e gli oscillatori dei synth anni ’70 e ’80. Di base la polifonia è a 24 voci, espandibili fino a 36 o 48 voci (della versione Pro X, un’enormità).

Editing

I suoni vengono editati assieme agli effetti, cosicchè ogni program sound dispone di un set di 7 differenti effetti, che sono parte integrante della programmazione stessa. In altre parole, si evita che tutti i program sound siano limitati ad un’unico effetto.
Idem per le funzioni dell’arpeggiatore: si associa ad ogni program il rispettivo modello di arpeggiatore.
A proposito dell’arpeggiatore, quello del SuperNova è regolabile in lunghezza, velocità, gate, glide step, offset di ottava.
Può essere però facile perdersi tra gli oscillatori, i filtri e compagnia bella, pertanto sembra molto più adeguato a chi ha già le idee chiare sul suono da ottenere piuttosto che a chi il suono vuole sperimentarlo.

Presets

512 slots per i programs + 512 editabili, 256 performance + altrettante editabili e 384 drum.

Effetti

Il SuperNova sfoggia un totale di 56 effetti, tra cui 16 tipologie di riverbero, 6 di chorus ed un’ampia sezione di delay, tutti regolabili in una scala da 0 a 127 (facilmente gestibile coi knob).
Spicca l’equalizzatore per bassi ed alti, ottimo per dare potenza ai bassi quando si sale ed agli alti quando si scende.

Conclusioni

Mi sento di consigliare il SuperNova a chi mastica Dance, Techno, Drum’n bass e a chi, come ho accennato sopra, non ha necessità di sperimentazione sonora; tant’è che si ha la sensazione di ricreare in poco tempo e col massimo della fedeltà qualsiasi sound udito da qualche parte o sognato nottetempo.
Niente male anche il sapore analogico nel ricalcare i synth degli anni ’70 o ’80, ma scordatevi l’emulazione di pianoforti, clavicembali, violini, flauti, sax, trombe eccetera (non perchè il SN pecchi in questo, ma perchè non è certo il motivo per cui è stato concepito).
Prezzo: intorno ai 2 mila dollari per la Pro X, per le versioni di base si scende di qualche centinaio.

 

L'autore del post

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Alberto Moneti
36 anni, polistrumentista: pianoforte, chitarra, batteria, clarinetto. Ha conseguito la licenza in teoria musicale e solfeggio presso il Conservatorio Cherubini di Firenze. Dal 1997 è organista presso la Basilica di Santa Maria del Sasso, a Bibbiena (AR).