Eccoci ancora una volta a parlare di componentistica. L’argomento di cui voglio parlarvi oggi è il ponte e la sua importanza. Non affronterò il tema in maniera generale, ma bensì vi presenterò un modello per basso in particolare, il Badass prodotto da Leo Quan. Ne esistono vari modelli anche se, in fondo, si tratta sempre dello stesso ponte. L’unica differenza tra l’uno e l’altro, sta nel fatto di essere stati creati per rimpiazzare i ponti originali di varie case e quindi ciò che cambia è più che altro la base del ponte.

Ad un musicista non molto esperto, oggetti apparentemente di secondo piano come il ponte o il capotasto possono apparire particolari insignificanti per il sound del proprio strumento. Niente di più sbagliato! Sono invece due componenti molto importanti, perché sono i primi due oggetti a cui le corde trasmettono la vibrazione. È evidente che se non sono stati costruiti in maniera appropriata o con materiali di qualità la vibrazione generata dalle corde verrà in qualche modo influenzata in maniera negativa. Ed eccoci finalmente al punto cruciale del discorso: il ponte originale che troviamo nei nostri bassi è un ponte serio e ben fatto?! Raramente, purtroppo.

In molti casi anche le grandi case si limitano ad installare sui propri strumenti (anche in oggetti di qualità) ponti standard, dalle scarse qualità sonore. Questo implica una forte perdità di sustain, di attacco e una minore chiarezza della nota. Insomma, una bella bega, specialmente quando abbiamo tra le mani uno strumento di alta qualità. La soluzione per ovviare al problema è semplice e, tutto sommato, abbastanza economica: cambiare il ponte. Vi chiederete cosa implica, e magari quale scegliere. Proprio per questo motivo voglio consigliarvene uno che mi piace molto, il Badass di Leo Quan.

Da una venticinquina di anni questo oggetto è ancora considerato uno dei migliori rimpiazzi dei ponti originali. È la scelta prediletta di numerosissimi artisti (tra cui Geddy Lee, Steve Harris, Mike Dirnt, ecc…) viene costruito in più versioni, di modo da poter sostituire qualsiasi modello esistente. Potete trovarlo nella versione Badass classica, a tre fori, compatibile con bassi Gibson, Fender (alcuni) e molti altri. Viene tra l’altro montato di base sugli strumenti B.C. Rich, Martin, Kramer e S.D. Curlee; la versione Badass II, a 5 fori, compatibile con i più comuni Fender Precision e Jazz Bass; il Badass III, a tre fori e con la possibilità di far passare le corde attraverso il corpo del basso e con sellette pre sagomate, creato appositamente per le serie American, Deluxe e American Deluxe di Fender. Ovviamente tutti questi modelli sono compatibili con tantissimi altri marchi, dato che possiedono gli stessi standard di produzione.

Per chi utilizza bassi a 5 corde, poi, esiste il Badass V. Purtroppo, che io sappia non esiste la versione a 6 corde. Ognuno di questi ponti, dovete sapere, è costruito in una speciale lega ad alta densità di alluminio allo zinco, che garantisce le migliori prestazioni sonore possibili. Possiedono inoltre una grande base d’appoggio, di modo da trasmettere la vibrazione sonora ad una più ampia porzione di strumento. Così facendo migliorano la resa sonora del basso. Essendo stati appositamente creati per eliminare i problemi di cui vi ho parlato nella prima parte dell’articolo, garantiscono un sustain elevato, una buona dose di attacco in più, e soprattutto, una chiarezza e una definizione della nota superiori. È importante aggiungere che il montaggio non richiede alcuna modifica allo strumento (basta scegliere la versione giusta!).Tutto questo, poi, ad un costo che si aggira attorno al centinaio d’euro (100 – 110 € di norma).

Il Badass è disponibile in diverse colorazioni, tra cui cromato, nichelato, placcato oro e nero.

Per maggiori informazioni consultare il sito internet.

 

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Alessio Falsini
37 anni, laureato in lingue, suona il basso e la chitarra elettrica dall'età di 16. Tecnico del suono oltre che musicista, studia e sperimenta tecniche di registrazione ed amplificazione.