Spulciando la rete alla ricerca di ampli da consigliare al mio chitarrista, mi sono imbattuto in un combo che mi ha lasciato davvero entusiasta: il Bogner Alchemist 212. Oggi voglio proprio parlarvi di questo amplificatore che, da quello che ho potuto constatare, è uno dei migliori prodotti di fascia medio alta rintracciabili in circolazione.

Nato dal genio eccentrico del tedesco Reinhold Bogner (quel fantastico tipo qui sotto!), l’Alchemist 212 si ispira in un certo senso all’antica scienza alchemica: basta leggere i nomi dei canali, ad esempio, e ce ne rendiamo subito conto; se poi ne analizziamo a fondo le caratteristiche, si comprende alla perfezione la ragione per cui gli è stato dato questo nome. Completamente valvolare, possiede una potenza totale di 40W, switchabile a 20W tramite il selettore dello standby. Inoltre, come detto poco fa, si tratta di un combo, e dunque racchiude in se stesso tutte le caratteristiche e i vantaggi della categoria: è più leggero e meno ingombrante di un classico testa e cassa, anche se devo dire che è comunque voluminoso e pesantuccio.

Dispone di due canali completamente indipendenti, Gold (Channel 1) e Mercury (Channel 2), in grado entrambi di passare da un pulito, caldo e limpido, ad una distorsione corposa: il canale Gold (mi piace parlare in termini alchemici!) varia da puliti in stile Fender, ricchi di basse e con alte brillanti, a crunch molto rock: possiede una modalità Crunch, selezionabile con un pulsante, nella quale vi darà sonorità che vanno dal leggero overdrive, al Texas blues, fino al rock più classico. Utilizzato “normale”, il suono rimane invece sempre pulito, anche col gain a palla. Dispone, tra l’altro, anche di switch Deep, per enfatizzare le basse, e Bright (variabile!).

Il Mercury ha invece a disposizione molto più gain; in grado anch’esso di dare ottimi puliti, si distingue però nei suoni lead e nei crunch più corposi. Con un sound grosso e moderno, quando tirato a dovere vi regalerà il tipico distorto “White-Hot Bogner Gain”, cremoso, potente e con un mare di sustain. Basta switchare nella modalità 20W per saturare ancora di più il canale ed ottenere il cosiddetto “Brown-Sound” Bogner. Anche il secondo canale dispone di funzioni speciali: Bright (sempre variabile), Mid Shift (che taglia o enfatizza le medie) e Push, che se azionato, spinge il suond, variando tra la classica timbrica californiana o inglese.

Entrambi i canali, poi dispongono di controlli indipendenti: Gain, Treble, Mid, Bass e Volume. Come se non bastasse, l’Alchemist 212 possiede anche diverse caratteristiche speciali: prima tra tutte un Boost, che agisce in maniera indipendente, in base al canale che state utilizzando. Poi, una sezione effetti digitali, che comprende delay e riverbero, con annessi controlli (Reverb Type e Level, Delay Type, Level e Repeats) e Tap Tempo. Se qualcuno pensasse che si tratti di effettistica di scarsa qualità si sbaglia di grosso. Per iniziare, il signal path degli effetti viaggia in parallelo a quello del segnale dell’ampli: non sovrapponendosi, garantisce la massima trasparenza sonora.

Va poi sottolineato che la qualità degli effetti è davvero elevata. È addirittura possibile scegliere la tipologia di riverbero o delay che si preferisce, tra Hall, Spring o Plate per quanto riguarda il riverbero e Ducking, Analog o Tape per il delay. Nel pannello posteriore sono presenti anche le connessioni dell’Fx Loop, con controllo per il livello. Tutto questo, però, sarebbe stato pressoché inutile senza la possibilità di un controller. Proprio per questa ragione, l’Alchemist 212 dispone di una pedaliera a quattro pulsanti in grado di controllare channel switching, Boost, Delay e Riverbero.

Caratteristiche tecniche:

  • potenza: 40W in classe AB (switchabile a 20W)
  • preamp: 5 x 12AX7
  • finale: 2 x 6L6
  • componentistica di prima scelta
  • canale 1 (Gold): Gain, Treble, Mid, Bass, Volume, Crunch mode, Bright variabile e Deep switch
  • canale 2 (Mercury): Gain, Treble, Mid, Bass, Volume, variable Bright, Mid Shift e Push switch
  • effetti: signal path in parallelo; Reverb Type, Reverb Level, Delay Type, Delay Level, Delay Repeats (Feedback) e Tap Tempo
  • Fx Loop: in parallelo, con controllo level
  • footswitch: (incluso) a 4 pulsanti, Channel Select, Boost, Delay and Reverb
  • tipo di cassa: open back
  • coni: 1 x 12″ Celestion G12M Greenback + 1 x 12″ Celestion G12H Anniversary

Il prezzo dell’Alchemist 212 varia dai 1000 ai 1200 € circa. Non è poco, infatti è per questo che ho parlato di amplificatore di fascia medio-alta; va però considerato che, data la qualità di costruzione, le caratteristiche fornite, e l’impressionante qualità e versatilità sonora, lo si può considerare a buon diritto un ampli di fascia alta, quello che gli inglesi non esiterebbero a definire “a boutique amp”. Proprio per queste caratteristiche, l’Alchemist 212 può essere considerato una vera e propria “pietra filosofale”, in grado di trasformare delle volgarissime sinusoidi in finissimo signature sound!

Tra le altre cose, l’ampli è disponibile in varie versioni: quella classica, di cui ho appena parlato, l’Alchemist 212 Combo; il fratello minore, l’Alchemist 112 Combo, con un singolo cono Celestion Vintage 30 da 12″; l’Alchemist Head, la versione testata e l’Alchemist 212 Extension Cabinet, la cassa da 2 x 12″ da 8 ohm (con gli stessi coni del 212). Insomma, qualsiasi sia la vostra esigenza, troverete il modello che più vi si addice!

Per maggiori informazioni consultare la pagina web.

 

L'autore del post

Foto dell'autore
Alessio Falsini
37 anni, laureato in lingue, suona il basso e la chitarra elettrica dall'età di 16. Tecnico del suono oltre che musicista, studia e sperimenta tecniche di registrazione ed amplificazione.