Il debutto omonimo dei Fleet Foxes segna un ritorno genuino ad un pop alternativo, condito da quelle atmosfere bucoliche che faranno la fortuna dei futuri Mumford & Sons. Si passa da dolci litanie con tanto di coretti sixties, a episodi più ricercati e onirici che sfiorano la psichedelia. Niente groove eccentrici o spigolosi, il disco tira dritto su una linea folk e pop vecchia maniera, andando cosi’ a fare da contraltare alla riscoperta dei synth, che tra il 2008 e il 2009 vengono rispolverati per dare nuovo lustro all’ormai stanco revival della new wave.
Canzone rappresentativa: He Doesn’t Know Why
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L'autore del post
Paolo Moneti
32 anni, musicologo e musicista per passione, suona la chitarra dall'età di 16 anni. Conduttore radiofonico e giornalista per testate web, radio e televisive.
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