L’eclettico cantautore di origini campane riesce sempre a sorprendere il proprio pubblico. Non possiamo infatti rinchiudere la sua musica in una delle solite classificazioni, e anche questo album lo dimostra, lasciandoci in bilico tra poesia, irriverenza e dolcezza. Non c’è alcun ordine o filo conduttore nei tredici brani, e così i ritmi divertiti (e divertenti) si alternano a litanie mistiche ed evocative, ad isolati episodi elettronici e ai riempimenti sonori, mai casuali, tanto cari al nostro Vinicio. Altra prova di una maturità compositiva fuori dal comune.
Canzone rappresentativa: Ovunque Proteggi
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L'autore del post
Paolo Moneti
31 anni, musicologo e musicista per passione, suona la chitarra dall'età di 16 anni. Conduttore radiofonico e giornalista per testate web, radio e televisive.
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