Jack blog

Tante volte mi capitata di parlare con persone ossessionate dalla qualità sonora, e in effetti sono anch’io uno di questi. Il problema è che quasi sempre si pensa che per ottenere un sound “da paura” bastino uno strumento di qualità, un buon amplificatore e se si utilizzano, degli effetti adeguati. Ma non basta.

Beh, su questo ovviamente non c’è niente da obiettare; ma nessuno solitamente si sofferma sul “piccolo” particolare dei cavi. La qualità del suono, in effetti, oltre che dalla strumentazione utilizzata dipende anche dalla trasmissione del segnale. Per farla breve, possiamo avere il meglio in quanto a chitarre, bassi, amplificatori, pedali, ecc, ma se utilizziamo cavi di scarsa qualità (o saldati male) la resa che otterremo sarà sempre mediocre!
Perciò, se pretendiamo la miglior resa possibile è utile non risparmiare sui jack, poiché utilizzando un cavo economico il segnale prima di giungere a destinazione si disperderà lungo il percorso. E ovviamente, più sono i cavi che utilizzate e maggiori saranno le dispersioni di segnale, specialmente se usate ponticelli da due soldi per collegare i pedalini!

Voglio raccontarvi un aneddoto: mi è capitato recentemente di dover saldare dei jack di alcuni amici e quando sono andato a provarli sono rimasto impressionato: pur avendo saldato a dovere, il suono che ne usciva aveva la metà del volume di quello che usciva dai miei cavi (e la qualità, beh, potete immaginare…). È proprio dopo questo fatto che ho deciso di scrivere un articolo in proposito.

Fai da te

Un considerazione a parte andrebbe fatta per coloro che i jack se li fanno da soli. Non penso che ce ne sia bisogno, dato che chi di solito è in grado di costruirsi da sé il proprio cavo si presuppone abbia già le competenze necessarie a farlo nel migliore dei modi, ma proverò lo stesso a darvi un paio di consigli; quando saldate utilizzate sempre stagno di qualità e soprattutto mai soffiare o raffreddare artificialmente le saldature, altrimenti il contatto non sarà buono. Come ultima cosa, fate molta attenzione ad isolare bene la massa e a non recidere i piccoli filamenti di rame.

Mi auguro che abbiate trovato interessante questo insolito articolo, perché in fondo la musica è fatta anche di questo; e poi dovete ammettere che non si può pretendere il meglio trascurando le piccole cose! In ogni caso, anche se non ci aveste mai pensato prima d’ora, spero di essere stato convincente e mi auguro di avervi dato un buon argomento su cui riflettere.

 

L'autore del post

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Alessio Falsini
37 anni, laureato in lingue, suona il basso e la chitarra elettrica dall'età di 16. Tecnico del suono oltre che musicista, studia e sperimenta tecniche di registrazione ed amplificazione.